Pionieri

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Giovedì, 11 Dicembre 2014 00:00

La Funicolare

STORIA DELLA FUNICOLARE
La funicolare sembra uno di quei trenini dei film western che venivano trafitti dagli indiani. E anche l'età corrisponde più o meno a quell'epoca di frontiera: il 1898. L'idea di costruire un impianto a fune tra Montecatini Alto e Montecatini Terme, allora chiamati rispettivamente "Castello" e "Bagni di Montecatini" fu appunto prospettata alla fine del XIX secolo da un ingegnere genovese, il Sig. Alessandro Ferretti. Egli, dopo la concessione comunale avuta in data 8 ottobre 1896 che gli permetteva di realizzare il suo progetto, aveva urgente necessità di reperire finanziamenti per quella che si presentava un'operazione complessa e dispendiosa. I soci di capitale, il Sig. Ferretti li trovò nella sua Genova: l'Ing. Carlo Barbano ed il Cav. Giacomo Giovannetti, ai quali è stata intitolata la piazzetta sopra la stazione a monte della Funicolare.
Ci vollero circa 4 mesi per ultimare gli studi sul tracciato e sull'ubicazione delle stazioni e per fare i sopralluoghi sui terreni interessati al passaggio della Funicolare ed il loro esproprio, ma finalmente, l'11 febbraio 1897, il socio maggiore di capitale, l'Ing. carlo Barbano, spediva al comune di Montecatini Terme "copia del piano e del profilo longitudinale esecutivi della Funicolare secondo il tracciato definitivamente prescielto e per il quale perciò si stavano stipulando i definitivi contratti di espropriazione in base ai prelimanari accordi avvenuti con i Signori proprietari dei terreni".

Così, il 1 marzo 1897 cominciarono i primi lavori di costruzione del corpo stradale ferroviario. Il sogno di generazioni di Montecatinesi di poter usufruire di un agevole via di collegamento fra Montecatini Terme ed il " Castello " stava per realizzarsi. I lavori di sterro, le opere murarie quali viadotti, ponti e la posa dei binari occuparono alcuni mesi. L'inizio del 1898 si consumò nei perfezionamenti tecnici dell'impianto e soprattutto nell'allestimento dei preparativi per la grande inaugurazione che avvenne il 4 GIUGNO 1898 alla quale parteciparono ospiti illustri come il genio del melodramma, Giuseppe Verdi. Nei primi anni di funzionamento i due trenini rossi vennero azionati dalla grossa caldaia a vapore, situata alla stazione a monte, fino al 1921, dopo di chè, con l'avvento dell'elettricità, il metodo di trazione venne affidata ad un potente motore elettrico. Il servizio della Funicolare trascorse anni tranquilli fino al 2 settembre 1944, giorno in cui una pattuglia di guastatori in ritirata, facendo brillare alcune mine applicate alle varie parti dell'impianto, causò ingenti distruzioni e la rese inservibile fino al 1949, anno in cui, un imprenditore fiorentino, in collaborazione con il comune di Montecatini Terme, fece eseguire i restauri necessari per la riattivazione. Finita la guerra seguirono gli anni della ripresa economica, Montecatini divenne una meta termale di gran fascino e lusso per le migliaia di vacanzieri che la frequentavano durante la stagione estiva e la Funicolare era sempre più sfruttata dai turisti che volevano visitare il "Castello".

Nel 1977 però, a seguito di difficoltà sorte circa l'ammodernamento degli impianti e gli adeguamenti relativi, la Funicolare venne chiusa e fu poi riaperta solo con l'apporto della regione Toscana, che consentì il restauro delle carrozze, l'istallazione di un nuovo motore e di una modernissima "scatola nera" per il controllo delle corse. La ripresa dell'attività si verificò il 3 agosto 1982. Da allora, per garantire una sempre maggiore sicurezza ai viaggiatori, sono state sostituite varie parti meccaniche di traino ed effettuati ammodernamenti d'impianto molto consistenti. Non sono stati però modificati i due storici vagoncini che si "salutano" come sempre a metà percorso. Tale e quale è rimasta la struttura, costituita da tre scompartimenti con panche di legno e due balconcini esterni, che sono i posti più ambiti da cui si domina un panorama straordinario.

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Giovedì, 11 Dicembre 2014 00:00

Massa e Cozzile

Il Territorio

Il Comune di Massa e Cozzile, in provincia di Pistoia, è situato in un angolo della Toscana, lungo il confine Nord orientale della Valdinievole, circa a metà strada fra le città di Lucca e di Pistoia.
Ha la forma di una striscia allungata disposta da Nord a Sud, più larga a settentrione, assai più stretta a meridione, lungo il corso dei torrenti Borra e Volata ad est e Cessana a ovest.

La parte settentrionale è caratterizzata dalle alture che costituiscono le prime propaggini della catena appenninica, coperte di oliveti in basso, di boschi e di selve di castagni più in alto, sino alla quota di 770 metri sul livello del mare.
La parte a meridione del territorio comunale si incunea a fondo nel bacino del Padule di Fucecchio,
un tempo assai più esteso e ora quasi del tutto bonificato. Già occupata da campi e poderi che si giovavano della fertile terra propria della piana alluvionale, essa sta subendo, da alcuni anni, una profonda modificazione dovuta allo sviluppo urbanistico e demografico della popolazione e alla presenza di importanti insediamenti produttivi, che sono stati qui attirati dalla relativa disponibilità di spazio a disposizione e dalla vicinanza alle grandi vie di comunicazione (l'autostrada Firenze-mare). Il clima è caldo d'estate, mite d'inverno, con le precipitazioni, di regola piuttosto abbondanti, che si concentrano nelle stagioni intermedie.

Nel territorio si possono distinguere oggi quattro centri abitati. Il borgo di Massa e quello di Cozzile in collina, l'abitato di Margine Coperta in pianura lungo l'asse viario rappresentato dalla strada regionale 435 e quello di Traversagna , ancora più a Sud nel cuore della piana; moderni questi ultimi, realizzati a partire dal secondo dopoguerra anche se di origine settecentesca, antichi i primi, di origine tardo-romana o alto-medievale e che conservano ancora oggi l'aspetto che ad essi fu dato nel Medioevo.


Come si raggiunge Massa e Cozzile

In autostrada A11 uscita casello di Montecatini Terme per chi proviene
da Firenze e Chiesina Uzzanese per chi proviene dal mare.
In treno tratta Firenze - Viareggio stazione di Montecatini Terme.
In autobus, autolinee F.lli Lazzi da Firenze, Pistoia, Lucca, Pisa, Fucecchio
In aereo con scalo agli aeroporti "Vespucci" Firenze e "Galilei" Pisa.

Il comune di Massa e Cozzile, in provincia di Pistoia, è costituito da due borghi: quello di Massa, di origine romana e Cozzile, di epoca succesiva. I due centri sono collegati da un'antica strada romana ancora percorribile

 
All'interno del castello di Massa, è possibile visitare la pieve romanica di Santa Maria Assunta e il monastero della Visitazione, mentre nel Castello di Cozzile, è possibile ammirare il Palazzo de Gubertanis.
Massa è uno dei borghi più antichi della Valdinievole, come attestano i numerosi reperti (monete, urne cinerarie ed epigrafi), rinvenuti nei suoi paraggi. Si ritiene che tra il IV ed il III secolo a.C. l'attuale castello si sia sviluppato come centro agricolo romano.
Fortificata nel Medioevo (è ancora possibile ammirare le antiche "Porta ai Campi" e "Porta Fontana"), Massa è citata fin dall'XI secolo insieme al castello di Verruca, quest'ultimo presente da prima del Mille e nominato in un diploma imperiale del X secolo di Ottone III. Cozzile è comparso più tardi, ma comunque sempre in epoca medievale. Massa, sebbene dotata fin dal 1208 di statuti autonomi, è stata posta da sempre sotto l'autorità di Lucca. Passata poi a Firenze a partire dal 1339, si trova insieme a Cozzile al centro delle guerre per il possesso della Valdinievole combattute tra Pistoia, Lucca, Firenze e Pisa.
In epoca granducale il comune autonomo di Massa si trasforma in una podesteria che ha avuto vita fino al tardo Settecento. Con le riforme leopoldine, infatti, la "comunitas" di massa viene aggregata a quella di Buggiano. Il comune di Massa e Cozzile si afferma autonomamente solo dopo la Restaurazione del 1814. In seguito al Congresso di Vienna, che riorganizza i domini del deposto impero napoleonico, il rientrante Granduca concede la separazione tra Buggiano e Massa. Attualmente il comune ospita 7000 abitanti.
Giovedì, 11 Dicembre 2014 00:00

Rocca di Montecarlo

La fortezza che domina l'abitato medievale di Montecarlo è nota anche come Rocca del Cerruglio dal nome delle più antiche fortificazioni che sorgono sul luogo. Il primo complesso militare, a pianta triangolare, nasce probabilmente tra il XII° ed il XIV° secolo, quando ancora non esisteva il borgo fortificato, fondato nel 1333 per volere della potente e vicina Lucca e di Giovanni e Carlo di Boemia (da cui il nome di Montecarlo), venuti in aiuto dei Lucchesi contro i Fiorentini. Fino a quel momento in un'altra zona del colle sorgeva il Castello di Vivinaia, residenza della contessa Matilde di Canossa, distrutto dai Fiorentini nel 1332-33 durante la fuga dovuta all’arrivo di Giovanni e Carlo, i cui resti si trovano oggi sotto l’attuale cimitero, poco al di fuori del borgo e della cinta muraria. Da una definizione tratta da alcuni documenti dell'epoca apprendiamo che il Cerruglio era un soqquadrato edificio gotico cinto da forte muraglia di sassi squadrati e munito di rocca di fortilizi e di torri.

Montecarlo svolse un ruolo strategicamente importante per tutto il XIV° secolo trovandosi in mezzo alle numerose guerre fra Lucca, Pisa e Firenze grazie alla sua posizione al confine fra la pianura di Lucca e la Valdinievole. Il fatto storicamente più noto è legato alla battaglia di Altopascio del 1325: fu dalle mura dell'ancora rocca del Cerruglio che Castruccio Castracani diresse i movimenti delle truppe Lucchesi causando la rovinosa disfatta dell'esercito fiorentino.

La posizione e la valenza militare delle sue fortificazioni resero Montecarlo imprendibile: nessuno dei grandi capitani di ventura dell'epoca, da John Hawkwood, a Pandolfo Malatesta, a Jacopo del Verme e Niccolò Piccinino riuscirono ad espugnarlo. Solo nel 1437, dopo un lungo assedio, Francesco Sforza riuscì ad impadronirsene permettendo a Firenze di controllare finalmente la zona. Alla fine del 1400 Montecarlo resistette vittoriosamente ad un altro assedio Pisano e nel 1554, durante la guerra di Siena, fu occupato da Piero Strozzi, grazie al tradimento degli abitanti, non felici della dominazione fiorentina.

La Rocca ha forma triangolare e le parti più antiche della fortificazione possono ancora oggi essere individuate nell'area nord-ovest della cinta difensiva, costituite da una possente torre semicircolare di pietra e ancora merlata, vertice del triangolo, e dalle due torri gemelle a sezione quadrilatera che la collegano alla cortina muraria, anche queste costruite in pietra salvo alcune parti in cotto. Il fronte rivolto alla città è anch’esso in cotto, con una bella torre semicircolare e doppia cortina muraria: l'esterna merlata e l'interna dotata di apparato difensivo a sporgere con beccatelli in pietra. Questa costituisce la Fortezza Medicea, realizzata da Cosimo I de’ Medici intorno al 1554 per rinforzare la rocca in caso di attacco da parte di Siena, all’epoca in guerra contro Firenze. L'ingresso principale da questo lato è raggiungibile passando da uno stretto budello le cui mura sono anch'esse dotate di apparato per la difesa piombante. Cosimo I de’ Medici cinse anche il fronte nord-occidentale, alla base del terrapieno sottostante il mastio, con un bastione a due punte, mai completato ed oggi interrato. Nello spazio fra i nuovi bastioni medicei in cotto e il nucleo antico in pietra doveva sorgere una vasta piazza d'armi per la rassegna delle truppe, oggi divenuta un elegante giardino all’italiana.

Nel 1775 la fortezza fu smantellata dal Granduca Pietro Leopoldo e venduta all’asta. Da allora proprietà privata, il complesso fortificato è oggetto da parte dei proprietari di continue opere di conservazione e restauro ed è aperto al pubblico nei mesi estivi; le sue sale restaurate ed i suoi cortili ospitano mostre ed eventi culturali.

Sulla rocca si innestano le mura cittadine, ancora oggi per la maggior parte intatte, anche se sono poche le torri rompitratta che rimangono delle oltre 15 originarie. Il lato Nord-Est, affacciato su pendici già ben difese naturalmente, ne era privo fin dalla costruzione. Restano integre ben tre porte: la Porta Fiorentina e la più piccola Porta a Lucca originarie del trecento e la Porta Nuova, cinquecentesca.

 

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